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vitadacanile
Amico da adottare: Amos
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Coronavirus: le adozioni sono bloccate
A causa del terribile periodo che stiamo vivendo abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini da un giorno all’altro. Le attività sono chiuse, i servizi sono fermi e tra tutto questo anche le adozioni e le sterilizzazioni sono bloccate. Oltre alla nostra anche la vita dei cani è cambiata, se prima non vedevano l’ora che qualcuno li facesse visita, adesso hanno perso la speranza. Se speravano che qualcuno li portasse a casa ora hanno capito che nessuno li andrà a salvare per chissà quanto tempo. Se prima riponevano la gioia per quando arrivava il loro turno per fare una passeggiata ormai anche questo desiderio non è più realizzabile. Sono soli, in quarantena davvero, ma loro a differenza nostra lo sono da troppo tempo. Oggi non possiamo fare niente e nemmeno domani, forse nemmeno tra un mese, non si sa.

Dobbiamo rimettere le cose a posto, meglio di com’erano prima
Passato questo periodo duro probabilmente ne verrà un altro ancora più duro. Ma ci rialzeremo, così come fanno i cani quando vengono abbandonati, sballottati, maltrattati. Loro hanno fiducia, si rialzano e la stessa cosa la faremo anche noi, con loro. Avremmo bisogno di qualcuno di forte al nostro fianco per sollevare il nostro umore e avremmo bisogno di sentirci utili a qualcosa dopo questo forte affronto verso la nostra esistenza. Abbiamo bisogno di amare, di tornare ad essere delle persone buone, di fare gesti altruisti, di non pensare più solo a noi stessi. Abbiamo bisogno di regalare gioia a chi vuole darla a noi, e perché no, abbiamo bisogno di adottare. Fermare la quarantena di chi ci sta da troppo tempo, soprattutto a chi ci sta da troppo tempo senza motivo, i nostri amici a quattro zampe!
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Amico da adottare: Clint
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Chi sono i cani di quartiere?
Far sì che un cane diventi di quartiere è un modo per contrastare il randagismo. Il randagismo è molto diffuso in Italia e il Governo regola la presenza dei cani in strada attraverso norme ben precise. Infatti la principale soluzione contro la lotta al randagismo è quella, innanzitutto di prevenirla, educando la popolazione al non abbandonare i propri animali. Ma purtroppo ciò non basta, ed è per questo che è necessaria la presenza di un canile per uno o più comuni. Il canile è la struttura che raccoglie tutti i cani abbandonati al fine di permettere la loro adozione.
Poi ci sono quei comuni che invece di mandare il cane in canile decidono di tenerlo sul territorio, ed è così che nasce il cane di quartiere. Ci sono quei cani che stanno da tempo in strada e ne hanno fatto la loro casa. In questo caso è bene lasciarli lì dove ormai sono abituati a vivere. Ovviamente devono esserci dei presupposti per far sì che il cane diventi un cane di quartiere. Innanzitutto deve essere caratterialmente idoneo per poterlo lasciare libero. Quindi deve essere un cane tranquillo, socievole e docile e deve essere giudicato non pericoloso dal Servizio Veterinario pubblico.
Ma chi si occupa di lui?
Il cane di quartiere viene sterilizzato e microchippato a spese del Comune, risultando iscritto nell’anagrafe canina regionale a nome dell’ente stesso con tanto di copertura assicurativa per responsabilità civile. Il cane è nutrito dalla popolazione, spesso è affidato ad un volontario o un gruppo di persone, del quartiere in cui è abituato a vivere. Le spese veterinarie sono a carico del servizio Veterinario della ASL anche se ogni comune ha delle normative diverse. E’ sempre bene chiedere informazioni al Comune di appartenenza.
Come diventare l’addetta alle cure del cane
Basta fare la domanda al sindaco e proporsi come affidataria del nostro amico. Il cane di quartiere è un opzione da prendere seriamente in considerazione dato che c’è un sovraffollamento nei canili e la difficoltà nell’adozione. Inoltre diminuirebbero le spese comunali visto che l’ente ogni mese deve una somma per ogni cane mandato in canile e per il suo mantenimento nella struttura. Il cane di quartiere viene riconosciuto grazie a un collare con targhetta o un altro metodo disposto dal Comune.
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Amica da adottare: Cameron
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Il coronavirus nei cani
Gli animali da compagnia trasmettono il virus?
No, gli animali da compagnia non possono essere infettati e tanto meno sono diffusori del virus. Lo confermano il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e il WHO (World Healt Organitations).
Si pensa che il virus è nato da un animale, nello specifico dai pipistrelli, anche se non si ha ancora la certezza assoluta. Ma per quanto riguarda i nostri amici pelosi possiamo stare tranquilli. Infatti Il Ministero della Salute afferma: “Al momento non esistono prove che dimostrino che animali come cani o gatti possano essere infettati dal SARS-CoV-2, né che possano essere una fonte di infezione per l’uomo”.
Purtroppo la psicosi di un virus arrivato all’improvviso di cui nessuno conosceva ha portato le persone a compiere atti crudeli verso gli animali e ha aumentato la percentuale di abbandono. In In Cina i cani e i gatti venivano buttati dal balcone, molti sono stati trovati morti. Altre persone fuggivano e rimanevano l’animale domestico in casa senza mangiare. I funzionari locali hanno minacciato di catturare, uccidere e seppellire gli animali sul posto se ne vedevano in giro. Insomma i nostri amici sono presi di mira senza averne nessuna colpa, sono morti senza motivo e abbandonati senza ragione.
Il cane risultato positivo ad Hong Kong
Ad incrementare questo pensiero, che i cani possono contrarre il virus, è il caso del volpino risultato positivo al coronavirus. Nel cane è uscita fuori una bassa concentrazione virale nei tamponi fatti nel naso e nella bocca,cosa apparsa subito strada. La bassa positività del virus nei tamponi non indicava un’infezione violenta nell’animale. Il primo pensiero, infatti, era che si trattasse di una presenza “passiva” del virus passato dalla proprietaria al cane esattamente come su altre superfici. Infatti, a scopo puramente precauzionale, il Centro per il controllo delle malattie degli Stati Uniti, suggerisce alle persone contagiate da Covid-19 di limitare il contatto con gli animali.
STOP all’abbandono
Come ben sappiamo l’abbandono porta al randagismo che a sua volta riempie i canili più di quanto non lo siano già. E cosa di parità importanza è la difficoltà di adozione. Quindi una volta chiaro il discorso sul quale gli animali d’affezione non trasmettono il virus continuiamo ad adottarli ed amarli, non ad abbandonarli.
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La sterilizzazione nei cani
Che cos’è?
La sterilizzazione è la procedura chirurgica o chimica che impedisce la riproduzione di un individuo in maniera temporale o definitiva. Al giorno d’oggi è importante sterilizzare il proprio cane per diversi motivi che successivamente approfondiamo: per controllare il randagismo, per migliorare la convivenza con il padrone dato che il cane femmina va in calore 2 volte l’anno, in questo periodo ritira i cani maschi, per prevenire i tumori mammari e patologie uterine che si manifestano in età avanzata. La sterilizzazione nei cani va fatta prima del primo calore o tra il primo e secondo periodo. Per sfruttare i benefici che la sterilizzazione apporta ai cani è bene farla entro il sesto mese di vita del cane.
La sterilizzazione nei cani maschi
La sterilizzazione chirurgica nei cani maschi avviene con l’asportazione dei testicoli (orchiectomia). Vediamo insieme i PRO e i CONTRO:
PRO
- Elimina il rischio di scappare alla ricerca del partner
- Riduce il rischio di aggressioni
- Elimina il rischio della nascita dei tumori ai testicoli e il rischio di alcune patologie alla prostata
- Elimina il rischio di provocare alcune neoplasie su base ormonale come gli adenomi delle ghiandole anali
- Sopprime il rischio di contrarre il tumore venereo trasmissibile
- La sterilizzazione è doverosa nei soggetti con criptorchidismo
CONTRO
- Mentre per molte razze di cane il rischio di incontrare tumori si riduce, per alcune razze la possibilità aumenta
- In caso di una dieta grassa e poca attività fisica c’è il rischio di obesità
La sterilizzazione nei cani femmina
Nelle femmine la sterilizzazione chirurgica si ottiene mediante l’asportazione delle ovaie ( ovariectomia) e nel caso viene rimosso anche l’utero prende il nome di ovarioisterctomia
PRO
Elimina:
- Il rischio di gravidanze indesiderate
- Il rischio di una gravidanza isterica o falsa gravidanza
- Il disagio al proprietario delle perdite durante il periodo del calore e il raduno dei cani maschi
- Il rischio di provocare una grave infezione batterica dell’utero ( la piometra) che può portare alla morte
- Il rischio dei tumori
CONTRO
- Vengono eliminati solo i tumori benigni
- In alcune razze aumenta la possibilità di essere soggetti ad altre neoplasie
- I cani obesi sono maggiormente soggetti a incontinenza
La sterilizzazione in canile: tempi e costo
I cani che risiedono in canile devono essere obbligatoriamente sterilizzati, per prevenire il randagismo e per una pacifica convivenza degli stessi nella struttura. Quando arriva un cucciolo la sterilizzazione è fatta entro i suoi primi 6 mesi di vita. Se il cane viene adottato prima, in alcune regioni la sterilizzazione è gratuita (sempre entro i 6 mesi di vita del cane). Ed è a carico previo appuntamento dal servizio Veterinario della ASL. In caso contrario il costo della sterilizzazione si aggira sulle 200€.
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Amico da adottare: James
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Amica da adottare: Megan
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